Il Piccolo Corazziere

Il Piccolo Corazziere: Accordi

Intro:
MIb SOLm7 LAb LAdim MIb/SIb  SIb7 MIb

MIb6 
Mamma ti ricordi quando ero piccoletto

che mi ci voleva la scaletta andando a letto
FAm7/MIb                            SIb7   MIb
come son cresciuto mamma mia devi vedere…

figurati che faccio il corazziere!
MIb6
Dicon che di crescere non mi dovrò fermare

dicono che posso ancor più alto diventare
FAm7/MIb                           SIb7 MIb
e perciò la sera quando c’è la ritirata...

me danno l’acqua come all’insalata!
LAb7                 
Certamente crescerò, ma in attesa mi farò
FA7                            SIb7  SOLdim FAm7 SIb7
i tacchetti alti un metro e un po'

MIb           FAm7             FA#dim          MIb/SOL
Quando noi di scorta andiamo appresso a una vettura,
MIb          FAm7            FA#dim    MIb/SOL
noi dobbiamo essere tutti uguali di statura,
LAb6                    FAm7               SIb7/6   MIb
io perciò cammino tutto dritto appresso al cocchio

che i miei compagni marciano in ginocchio

Parlato:

Mi ricordo quando ero cadetto a Caianello,
eravamo lì che si caianellava del
più e del meno, sa, e caianella oggi caianella
domani, ma non c'era quell'amalgama sia fittizio
che avvocatizio e non disgiunto da quel senso
euforico ed assiomatico che distingue gli altri
concreti per il senso siderurgico e metallurgico.
Eravamo li che facevamo i cadetti, quando
viene uno e fa: "Scusino, che, loro fanno i cadetti?"
dico "Sì perché?",
dice "Beh, me ne faccia due".
Non l'avesse mai detto! Non l'avrebbe sentito
nessuno! Comunque noi continuavamo a fare
cadetti e ne facevamo anche parecchi,
tanto che la gente passava e
diceva: "Ma guarda quelli lì come fanno i cadetti,
ma guarda quelli lì come fanno i cadetti!".
La cosa cominciava a prendere un po' di
affumicaticcio tanto che provocò un decreto
ministeriale che limitava alla sola domenica
il fatto di dire: "Ma guarda quelli lì come fanno i cadetti"
I ragazzi pur tuttavia consci di un effimero destino si
limitavano al fatto cauzionale e quindi optavano:
"La madre! Il padre!"
Non c'erano, e cominciò a piovere un'acqua ma un'acqua
che veniva giù
e tutti dicevano: "Almeno andasse in su: ma va!".
Un ingegnere che si trovava presente dice:
"La riparo io", niente da fare, eppure era un
ingegnere giovane che aveva raggiunto la meta agognata,
l'agognata, ma non dev'essere così, no no

MIb            
Dice il comandante che farò una gran carriera
MIb6
perché c'ho la spada gli speroni e la panciera
FAm7/MIb                                    SIb7  MIb
per quel piede dolce, saldo il cuor la mano lesta

e c'ho sta cassarola sulla testa

Quando nella mensa siamo tutti radunati
    MIb6
gli altri se ne stanno bene bene accomodati
FAm7/MIb                         SIb7   MIb
mangiano seduti io soltanto sono quello

che mangia in piedi sopra uno sgabello
LAb7
Quando vo per la città

tutti esclaman: "Guarda là
FA7                                SIb7  SIbdim FAm7 SIb7
di quel corazziere se ne vede la metà!"
MIb           FAm7          FA#dim       MIb/SOL
Quando alla rivista andiamo tutti equipaggiati
    MIb             FAm7          FA#dim         MIb/SOL
gli altri hanno i cavalli proprio veri e ben piantati
LAb6                     FAm7        SIb7    MIb
io di quei cavalli forse non ne sono degno

e c'ho un cavallo a dondolo de legno

Se vedi un elmo che cammina solo

salutalo e sollevalo dal suolo

che sotto mamma mia con gran piacere
                               MIb MIb/SOL LAb7 SI6 SIb7  MIb
ci troverai tuo figlio corazziere...

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Rock Italiano

Il Piccolo Corazziere è un brano scritto e interpretato dal grande Renato Rascel, all'anagrafe Renato Ranucci, pubblicato come singolo in 45 giri nel 1953. Si tratta della prima esperienza discografica per l'istrione torinese, canzone che racconta lo storico personaggio da lui stesso creato del "Piccolo corazziere". È una macchietta teatrale che vede in scena un uomo di bassa statura, vestito con elmo e un grande sciabolone, costruito sulla comicità geniale degli "opposti".

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L'autore del post

Alberto Moneti

36 anni, polistrumentista: pianoforte, chitarra, batteria, clarinetto. Ha conseguito la licenza in teoria musicale e solfeggio presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 1997 è organista presso la Basilica di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena (AR).