Evolver, l’ibrido di Dave Smith con l’analogico al servizio del digitale
L’Evolver è il microsynth prodotto nel 2002 dalla Dave Smith Instruments: è un ibrido analogico-digitale che merita un approfondimento in quanto può essere considerato uno dei migliori di settore sia in quanto a potenzialità sonore che in quanto a prezzo. Oltre a fornire una summa sulle sue caratteristiche, vengo a spiegarvi in quali casi conviene acquistarlo e perchè.
Caratteristiche tecniche
Il suono è prodotto da 4 oscillatori, due dei quali digitali ed altri due analogici: il primo ed il terzo al canale di sinistra ed il secondo ed il quarto a quello di destra; la loro combinazione è uno dei punti di forza della macchina, che la rende capace di creare suoni davvero unici.
Gli oscillatori analogici, molto ben fatti e quindi stabili, producono le quattro forme d’onda standard, mentre ai due digitali viene affidata una larga gamma comprendente 95 tipologie d’onda (12 bit, ma voengono supportate anche quelle a 16, se caricate).
Nonostante la tastiera a tre ottave, peculiarità di tutti i microsynth, gli oscillatori lavorano su un range di 10 ottave, da 8 Hz fino a 8kHz.
L’Evolver è monofonico, l’unico modo per ottenere polifonia è una catena di più strumenti assieme, ciascuno recante una voce addizionale: in altre parole, se della polifonia non potete farne a meno, l’Evolver potrebbe non fare per voi; piuttosto considerate la possibilità Poly Evolver, la sua evoluzione polifonica uscita nel 2004.
Effetti
D’altro canto, gli effetti non sono per niente male: delay (o meglio, tre delay programmabili indipendenti tra loro), hack (ovvero una specie di “disturbatore” che diminuisce la qualità in bit del suono), feedback (che però, poco male, non funziona alle basse frequenze), grunge e overdrive (purtroppo digitale, con però la funzione noise gate qualora settato ad 1).
Sequencer
Quattro sequencer da 16 step ciascuno, con ciascun step editabile individualmente per durata, livello e forma d’onda (quelle digitali, ovviamente). Il sequencer, inteso come 4×16, è sincronizzabile con l’orologio MIDI interno.
Le possibilità di controllo con esso sono davvero tante (perfino su device MIDI esterne), al punto da avere a portata di mano vastissime possibilità di modulazione.
Conclusioni
Consiglio l’Evolver a chi necessita di suoni elettronici piuttosto che l’emulazione di altri strumenti. I lead distorti e sporchi sono il suo pane, ma fa al caso vostro anche se necessitate di sonorità molto sintetiche; gli oscillatori analogici quindi, piuttosto che essere adoperati “analogicamente” finiscono per arricchire le grandi possibilità sonore che già si hanno con quelli digitali.
Il prezzo è ridotto: intorno ai 500 euro; ma forse anche con qualcosa meno ve lo portate a casa.
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Ciao,
10 Febbraio 2013 alle 10:25Che differenza c’è tra evolver a tastiera esenza?
Grazie
@ lino: non è un giudizio, il microsynth (o micro synth) è una classificazione dei sintetizzatori e sta ad indicare quelli con numero ridotto di ottave.
24 Agosto 2010 alle 09:44microsynth? giudichi i synth per l’estensione della tastiera? e allora gli expander sono non-synth?
24 Agosto 2010 alle 08:58