MXR Phase 90: la semplicità che paga
Oggi voglio tornare sul tema effettistica. Vi parlerò di un effetto che fino ad oggi non ho ancora trattato, il phaser, e per far questo mi affiderò ad uno dei pedalini più conosciuti e apprezzati presenti sul mercato, il Phase 90 della MXR. Anche se ne esistono più modelli (Standard, Custom Shop, ’74 Vintage e Eddie Van Halen), ho deciso di presentarvi quello standard, sia perché è pur sempre un ottimo strumento, sia – e soprattutto – perché è sicuramente il più accessibile.
Semplicità e funzionalità, queste le parole chiave per il Phase 90: due soli controlli, il footswitch e la velocità (Speed). Sembrerà impossibile, ma bastano per ottenere ciò che si vuole da questo pedale. Impostando una velocità molto bassa si otterrò un ciclo di phase shift molto ampio, suoni delicati e un effetto decisamente “subtle”, molto Gilmouriano, per intendersi. In effetti, con queste impostazioni si riesce a ricalcare alla perfezione i settaggi tipici dei Pink Floyd, ma non solo perché, accoppiato a generose distorsioni regolato a dovere, riesce a darci anche sonorità tipicamente Van Halen.
Aumentando la velocità fin verso metà corsa, si arriva a quel famoso watery sound – un suono per così dire, “acquoso” -, molto bello e moderno, perfetto per sound alternativi, o che comunque vogliano stupire. Girando ancora verso destra il nostro potenziometro, il Phase 90 ci regala un effetto in stile leslie, davvero impressionante. Questi, poi, sono soltanto tre esempi: il pedale possiede ovviamente infinite possibilità intermedie, ognuna più interessante dell’altra, tra le quali potrete scegliere la più adatta a soddisfare le vostre esigenze.
Per quanto riguarda il sound, posso affermare che, avendolo provato di persona, questo pedalino mi ha davvero impressionato: inizialmente ero un po’ scettico nel pensare che un solo controllo potesse bastare per ottenere suoni precisi e definiti. Dopo che il mio chitarrista ne ha comprato uno, ed ho così avuto modo di sentirlo all’opera e provarlo personalmente, mi sono piacevolmente stupito di quanto l’effetto fosse sempre ben bilanciato e non necessitasse di ulteriori regolazioni (intensità o altro), a parte quella della velocità.
Il suono di questo phaser è molto caldo e corposo, abbastanza pulito. Unico difetto, potrebbe essere considerato il piccolo aumento di gain che si sente attivando il pedale e la conseguente lieve saturazione che ne deriva. È facile rendersene conto specialmente sui puliti, dove l’aumento di gain è più evidente, e a volte può risultare fastidioso. Ovviamente, non tutti lo vedranno come un difetto: si tratta in effetti, di una coloritura. Ad ogni modo, è semplicissimo risolvere il problema, perché basta escludere una resistenza dal circuito originale per ottenere la pulizia desiderata.
Proprio per questo motivo esiste una mod su internet – la cosiddetta Mod R38 – che permette, attraverso uno switch, di escludere la resistenza “colpevole” della suddetta saturazione e di poterla reintegrare nel circuito a piacimento (con un click!). Proprio perché completamente reversibile, sarebbe a mio avviso una modificuccia molto utile da apportare al Phase 90, per renderlo ancora più versatile di quanto già non sia. Ci tengo a specificare che, nel caso preferiate un phaser più controllabile, MXR produce anche il Phase 100, che oltre al controllo Speed, possiede anche quello per l’intensità, il quale vi permetterà di scegliere tra quattro presets.
Il difetto più grande del pedale – questa volta un vero difetto – sta nell’alloggio della batteria: per inserirla bisogna infatti aprire completamente il pedalino, svitando la lamina inferiore. Una bella rottura! In ogni caso, problema bypassabile, dato che di norma si utilizza sempre con l’alimentatore. In compenso, lo chassis di metallo è davvero ben fatto e resistente. Altro pro, il Phase 90 non solo è perfetto per qualsiasi chitarra elettrica, ma fuziona benissimo anche su basso, tastiere e linee vocali. In più, come detto nell’introduzione, la sua grande forza è il prezzo: 75 – 100 €: davvero fantastico!
Per maggiori informazioni consultare il sito internet.
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Mi ero semplicemente dimenticato di parlartene, tutto qui. Se comunque la piastra non ti soddisfa, potresti creare lo spazio per il plug Boss (quello che trovi su tutti i pedalini). Il plug si trova facilmente, costa poco e se riesci a fare un buon lavoro non ti accorgi neanche che è stato modificato.
La modifica poi come è andata? Tutto ok? Fammi sapere, ciao!
9 Aprile 2010 alle 14:16Cosa dovevi dirmi per la piastrina; l0ho fatta costruire ma non mi soddisfa completamente. Saluti Mirco
9 Aprile 2010 alle 08:36Hai scelto la soluzione a mio avviso più azzeccata. Mi ero dimenticato, tra l’altro, di parlarti di quella piastrina, ma vedo che l’hai trovata da solo, quindi no problem!
A questo punto buon lavoro e magari fammi sapere come è andata!
Ciao!
24 Marzo 2010 alle 12:44I tecnici mi hanno risposto (adesso) sbrigativamente che posso utilizzare un’alimentazione e stop. Un po’ di incongruenza.
24 Marzo 2010 alle 09:48Possiedo l’alimentatore Woodoo Lab ISO5 e farò la modifica reversibile utilizzando una piastrina di base sostitutiva dotata di foro per passaggio fili con i due plug . Vediamo se le cose funzionano bene. Grazie della risposta e saluti M.A.
Ciao Mirco!
In effetti un alimentatore standard potrebbe creare qualche problema. Utilizzando invece un buon alimentatore stabilizzato, “in teoria”, dovresti non incontrare i problemi a cui accennavi. Certo è che devi acquistarne uno buono, e sicuramente ti costerà qualche decina d’euro (potrebbe, a quel punto, essere conveniente fartene costruire uno, magari di quelli in grado di alimentare un’intera pedaliera, valutane l’opportunità!).
In ogni caso, prima di eseguire qualsiasi modifica, ti consiglio di farti spiegare con precisione il motivo per cui non è possibile modificare il pedale in questo modo. Mi viene da pensare che i tecnici con cui hai parlato si riferiscano ad un utilizzo con alimentatori non stabilizzati da due soldi. In quel caso il circuito del pedale potrebbe effettivamente non funzionare in modo corretto, e il sound risulterebbe sicuramente pessimo. Un alimentatore stabilizzato deve invece essere in grado di fornire una corrente continua sempre costante e quindi non vedo dove possa essere il problema. Ad ogni modo, potrei essere stato troppo ingenuo io nel risponderti, e per questo mi farebbe molto piacere sapere che cosa ti risponderanno i tecnici con cui hai già parlato.
23 Marzo 2010 alle 15:52Grazie per la cortese risposta.
21 Marzo 2010 alle 00:00Proseguo però con le doamnde. Il fatto che la pila eroga una corrente continua cosa che un alimentatore non fa altrettanto bene può diventare un ostacolo al funzionamento del phaser nel caso dell’utilizzo dell’alimentatore?
I tecnici della thomann.de mi dicono che non è possibile usare un simile espediente ma non mi spiegano il motivo. Saluti ancora M. Antiga
Ciao Mirco!
Risolvere il tuo problema è decisamente facile. Ci sono 2 soluzioni, una definitiva ed una reversibile.
Quella definitiva è la più semplice e veloce: ti basterà comperare un comune connettore per collegare il pedale ad un alimentatore (quello che trovi in tutti i pedalini, per intendersi), fare un piccolo foro sullo chassis de tuo ’74 Phase 90 e sistemarci il connettore. Dopo questo piccolo “intervento” non dovrai fare altro che tagliare il connettore della pila dai fili a cui è collegato e saldare i due cavetti ai contatti del connettore della corrente (stando attento alla polarità). Se i fili dovessero essere troppo corti, ti basterà comprarne due nuovi, staccare dal circuito quelli della pila e collegare al loro posto gli altri due.
La seconda soluzione è simile alla prima, con la differenza che ti permetterà di scegliere come alimentare il tuo Phase 90. In questo caso dovrai sempre comprare un connettore per collegare il pedalle all’alimentatore. Dovrai poi eseguire la stessa procedura di prima, forando lo chassis metallico ed installandoci il plug per l’alimentatore. A questo punto, però, dovrai acquistare anche un ulteriore connettore per la pila da 9V, che collegherai all’atro già presente nel tuo pedalino. Salderai poi le estremità dei cavi del nuovo plug al connettore per la corrente, stando però attento ad invertire la polarità dei cavi, perché collegando i due plug della batteria assieme unirai filo rosso a filo nero e viceversa (e quindi le due polarità non corrispondono più). Utilizzando questo metodo, quando vorrai utilizzare la batteria potrai farlo tranquillamente, ti basterà soltanto scollegare i due plug e collegare la pila a quello originale del pedale.
Se non sei pratico col saldatore, ti consiglio caldamente di rivolgerti ad un esperto, onde evitare danni al pedale. Buon lavoro!
18 Marzo 2010 alle 15:04Il mio MXR 1974 vintage phaser 90 ha la presa per batteria all’interno dell’involucro. Come faccio ad alimentarlo bypassando il problema? Saluti e grazie , M. A.
15 Marzo 2010 alle 08:29