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Quello che ha preso oggi l’appellativo di “Largo di Vivaldi” (pur non essendo ovviamente l’unico brano da egli scritto in questo andamento) è il secondo movimento del Concerto No. 4 in Fa minore, Op. 8  RV 297 di Antonio Vivaldi meglio conosciuto come “L’inverno”, quarto ed ultimo lavoro in ordine cronologico del set di concerti sulle quattro stagioni. Furono tutti e quattro composti nel 1723 e pubblicati per la prima volta nel 1725 con il titolo originale di “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”.
L’Inverno è caratterizzato da toni pastorali e fortemente meditativi, quasi come per accompagnare i fedeli nella preghiera senza troppi sussulti: con il Largo viene descritta la pioggia che lentamente cade sul terreno bagnato. Nel primo movimento (allegro) si dipingeva l’azione del vento gelido, mentre nel terzo (anch’esso allegro) la serena accettazione del rigido clima invernale.

Spartito per Pianoforte

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Largo da “L’Inverno”: Video

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Alberto Moneti
36 anni, polistrumentista: pianoforte, chitarra, batteria, clarinetto. Ha conseguito la licenza in teoria musicale e solfeggio presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 1997 è organista presso la Basilica di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena (AR).